( nb. a votazione effettuata, verrete indirizzati nuovamente alla sezione delle Poesie in concorso. Grazie. )

UN POSTO CHIAMATO LONTANO
 
Qui sono io. Lì sta lui.
Le distanze si fanno più dense.
Ora solo freddo. Adesso è già più nulla
Quel che vedo di lui è ombra e inganno.
E nel palmo aperto, l’eco, il tepore di quel caldo contatto
di quel lungo abbraccio che mi stringeva a lui
costringendomi talloni all’aria
per raggiungere la sua alta figura
quando il mio piacere più grande era sentirmi piccola vicino a lui.
Di cristallo le mie lacrime, senza pianto le sue guance.
La lama tagliante del silenzio che lui affila
lacera affondo più delle sue menzogne a profusione
e taglia intrecci, nodi, promesse.
Diventa mio il suo orgoglio
che ci tiene lontani in uno strappo senza rimedio.
Ormai solo ricordo il trionfo di noi.
Anche l’estate mi offre false garanzie di felicità:
sorrisi vaghi, saluti distratti, ombre schive tra le braccia
e i giorni mi indicano l’assenza,
mentre io, incatenata a un amore amputato,
resto in silenzio elaborando la perdita
nella speranza che i ricordi si dimentichino di me
e mostro di essere felice,
bugiarda come la parola “sempre”
per una volta anch’io, maestra di finzioni.